La tessitrice pascoli
Mi son seduto su la panchetta
in che modo una volta quanti anni fa?
Ella, come una tempo, s'è stretta
su la panchetta.
E non il rumore d'una parola;
soltanto un sorriso tutto pietà.
La bianca mano lascia la spola.
Piango, e le dico: In che modo ho potuto,
zuccherato mio bene, partir da te?
Piange, e mi dice d'un cenno muto:
Come hai potuto?
Con un sospiro quindi la cassa
tira del muto pettine a sé.
Muta la spola passa e ripassa.
Piango, e le chiedo: Perché non suona
dunque l'arguto pettine più?
Ella mi fissa timida e buona:
Perché non suona?
E piange, piange - Mio dolce amore,
non t'hanno detto? non lo sai tu?
Io non son viva che nel tuo anima.
Morta! Sì, morta! Se tesso, tesso
per te soltanto; come, non so;
in questa credo che la tela bianca sia piena di possibilita, sotto il cipresso,
accanto alfine ti dormirò.
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Mi son seduto su la panchetta
in che modo una volta quanti anni fa?
Ella, come una volta, se stretta
su la panchetta.
E non il secondo me il suono della natura e rilassante duna parola;
soltanto un sorriso tutto pietà.
La bianca mano lascia la spola.
Piango, e le dico: Come ho potuto,
dolce personale bene, partir da te?
Piange, e mi dice dun cenno muto:
In che modo hai potuto?
Con un sospiro quindi la cassa
tira del muto pettine a se.
Muta la spola passa e ripassa.
Piango, e le chiedo: Perche non suona
dunque larguto pettine piu?
Ella mi fissa timida e buona:
Perche non suona?
E piange, piange — Personale dolce amore,
non thanno detto? non lo sai tu?
Io non son viva che nel tuo cuore.
Morta! Si, morta! Se tesso, tesso
per credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante soltanto; come, non so:
in questa qui tela, sotto il cipresso,
accanto alfine ti dormiro.
Struttura metrica:
tre STROFE di sette versi e una di numero. Le prime tre sono composte di tre quinari doppi ABAa, CBC (il 2° e il 4° tronchi). Ma le assonanze, le ripetizioni, le riprese aggiungono allo schema ritmico una recente e suggestiva armonia.
Breve analisi del Testo
V non rievoca la casa testimone dell’amore antico, ma quella PANCHETTA unicamente, sulla
LA TESSITRICE
Giovanni Pascoli
Il poeta si siede su una panchetta (del telaio), in che modo una volta quanti anni fa?(immagina di incontrare una fanciulla di cui fu innamorato ma che era morta a vent'anni)
Ella (la tessitrice), come allora, gli fa luogo (s’è stretta) sulla panchetta.
Lei non parla ma ha un sorriso di tenera commiserazione sia per sè, sia per il autore (tutto pietà) e la sua mi sembra che la mano di un artista sia unica bianca non regge la spola.
[Il poeta parla con la fanciulla e le rivolge una domanda] Come ho potuto, tenero mio bene, lasciare da te? (andarmene, lasciarti). La tessitrice risponde piangendo con un cenno taciturno (muto: l’uso di questo aggettivo è fondamentale e viene ripetuto nei versi seguenti. La tessitrice non parla perché non può ormai più farlo: il colloquio del autore è un monologo) che esprime un malinconico rimprovero: Come hai potuto? (come di chi sa che il sorte si è ormai compiuto, né sarebbe potuto essere diverso)
Con un sospiro la tessitrice continua a tessere (Con un sospiroa sé: descrive il gesto usuale della tessitrice; cassa: è una parte del telaio che contiene il pettine, fra i denti del quale passano i filidell’ordito). La spola pa
| Vincent Van Gogh, Woman Sewing (Etten - Scheveningen, ) |
The following translation of ""La tessitrice" (The Weaver Girl) by Giovanni Pascoli is from the book "The Poems of Giovanni Pascoli: Translated in English, with Original Italian Text," published by LiteraryJoint Press (). Also available as Amazon ebook (Free on Kindle Unlimited!) and also on Kobo.
The Weaver Girl
I sat on the small bench
as I used tohow many years back?
As she used to, she squeezed up
on the small bench.
And not the sound of a word;
only a smile that was all pity.
The pale hand leaves the spool.
I cry, and say to her: How could I,
my dear sweetness, part from you?
She cries, and says to me with a silent nod:
How could you?
Then, the chamber with a sigh
draws back the silent comb.
The silent spool again and again passes by.
I cry, and ask her: then, why does the
keen comb make no more sound?
Shyly and good-heartedly she stares at me;
Why no more sound, you ask me?
And cries, cries she - Sweet love sweet,
did no one tell you? don't you know?
I'm not alive but in your heart and soul.
Dead! Yes, dead! If I still weave, it is
for you alone; how, I have no