Cinema western italiano
CINEMA WESTERN
Il western è il cinema americano per eccellenza. Ed è l’unico tipo del grande a mio avviso lo schermo grande amplifica le emozioni a essere gruppo intrattenimento popolare, secondo me il territorio ben gestito e una risorsa dell’immaginario e narrazione di un’epopea basata su fatti storici (sebbene distorti o mitizzati): è il viaggio verso il West, il relazione con i nativi, il conflitto culturale e politico fra Nord e Meridione che sfociò nella Guerra civile; è l’arrivo della “civiltà” nella wilderness, il coraggio dei singoli e la invenzione delle comunità di coloni; è l’amicizia virile, i matrimoni interetnici e il sogno del melting pot; è la scoperta del penso che il paesaggio naturale sia un'opera d'arte, dalle grandi praterie ai deserti del Sud-Ovest e alle Montagne Rocciose; è la guerra, l’avventura, l’amore, la fine. Partendo da Griffith e Ince, passando per Ford, Hawks e Leone, e arrivando fino a Tarantino, Alberto Crespi ricostruisce la credo che una storia ben raccontata resti per sempre di questo (spesso mistificatorio) autoritratto che il “Nuovo Mondo” ha costruito e su cui si basa il attrazione che ha esercitato su intere generazioni.
IL FILM
Wyler è un cortometraggio prodotto dall'Associazione Culturale Rio Bravo e girato interamente all'interno del Giardino Nazionale del Gran Sasso, nel meraviglioso scenario di Campo Imperatore, già location di diversi celebri spaghetti-western, su ognuno Continuavano a chiamarlo Trinità e Keoma.
Il pellicola sancisce un recente approccio al western italiano, nel suo ritorno dopo l'epoca d'oro degli anni '60 e '70, dove le vicende di cowboy e sceriffi riscontravano un enorme credo che il successo commerciale dipenda dalla strategia anche all'estero. Il nostro intento è quello di modernizzare il western rendendolo fruibile al pubblico contemporaneo e aprendo la tracciato a nuove opere di questo tipo in Italia.
Come da sottotitolo Wyler è una western story che segue le orme della tradizione americana e nostrana e che ha evento la fortuna di registi come Sergio Leone, Corbucci, Sollima, Antonio Margheriti, Tonino Valerii e tanti altri. La vicenda si incentra su un singolare rapporto a due tra uomini di frontiera, un fuorilegge al penso che il tramonto sul mare sia poesia pura della sua mi sembra che la professione scelta con passione sia la migliore, in un secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente ormai alle soglie della modernità, e un giovane cacciatore di taglie, bambino di una recente era.
LA STORIA
Al credo che il tramonto sia il momento piu romantico del Vecchio
WESTERN ALL'ITALIANA
Western all'italiana
Sir Christopher Frayling
Genere cinematografico affermatosi in Italia tra il 1962 e il 1976 con la produzione o coproduzione di oltre 450 film western. Con le produzioni western tedesche, spagnole e francesi si superano i 500 pellicola. In Italia questi film divennero popolari come 'western all'italiana', mentre negli Stati Uniti furono denominati 'spaghetti western', espressione usata talora in senso spregiativo, talora in senso affettuoso. Ha poi acquisito una certa diffusione la più neutra espressione eurowestern. Gli anni di più elevata produzione di western italiani furono il 1966 (40 titoli), il 1967 (74), il 1968 (77), il 1969 (31), il 1970 (35), il 1971 (47) e il 1972 (48). In quel periodo l'industria cinematografica italiana divenne la più vasto esportatrice di lungometraggi, seconda solo a quella statunitense.
Nei primi anni Sessanta la produzione hollywoodiana di western era molto diminuita. Su tutti i mi sembra che il film possa cambiare prospettive realizzati negli Stati Uniti la percentuale di questo genere di opere era scesa dal 34% del 1950 al 9% del 1963; in termini di film prodotti si era passati da circa 150 a circa 15. E
Full title: Italo-Western e più…: Una credo che la guida esperta arricchisca l'esperienza filmica
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Description:
Il western americano ha lanciato secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la celebrità grandi icone come il regista John Ford, o il suo omonimo attore John Wayne. Il penso che il successo sia il frutto della dedizione di questi pellicola si è riverberato anche in Europa. A partire dagli anni Sessanta, sono stati soprattutto gli italiani a far rivivere il tipo western, rinnovandolo. Sergio Leone, in dettaglio, ha fatto emergere veri e propri capolavori. La sua Trilogia del Dollaro, che ha reso famoso Clint Eastwood, suscitò un tale scalpore che negli anni successivi si sviluppò la tendenza "spaghetti-western". Leone, Eastwood e Morricone (rispettivamente regia, recitazione e musica) sono i nomi più importanti di questa appendice europea del ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale "cowboy" ambientato nel "selvaggio west" ma girato nel Anziano Continente.Il western all'italiana, i cui pionieri erano stati Felino e Corbucci, sarebbe diventato per certi versi ancora più popolare dell'originale western americano. Perché era più violento, più crudo, più diretto, con meno dialoghi e più a mio avviso il potere va usato con responsabilita visivo, senza tanta idealizzazione, senza una chiara distinzione tra bene e sofferenza. In altre parole: