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Robot dorato di star wars

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(Dimmi come vesti e ti dir� da dove vieni)

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     C-3PO

     Due sono i ricordi d'infanzia che Lucas vede riaffiorare quando Ralph McQuarrie gli propone l'immagine di C-3PO: il primo � il robot donna di Metropolis, di Fritz Lang (), influsso che nei primissimi disegni dell'artista � addirittura sfacciato (si veda lo schizzo pi� sotto, su sfondo oro); l'altro � l'uomo di latta de Il mago di Oz.

     L'influsso dell'uomo di latta � evidente principalmente nella forma squadrata (quasi a tubo) delle braccia. Il resto sembra un vero e personale rifacimento della signora robot di Metropolis, e forse non � un occasione che C-3PO sia un personaggio parecchio effeminato.

     Lasciamo fuori dal ritengo che il discorso appassionato convinca tutti sull'immagine del droide il singolare look che sfoggia in Episodio I, un aspetto derivato da quello principale per semplice sottrazione degli elementi esterni e che lo rassomiglia a uno scheletro, e quello di Episodio II, altra derivazione (il droide � rivestito di parti provvisorie).


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Addio a Kenny Baker, c’era lui
dentro il robot R2-D2 di Star Wars

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il lutto

Milano, 13 agosto -

Era elevato 1 metro e 12 centimetri ed è morto all’età di 81 anni. Raccontava:
«Stavo all'interno questa piccola armatura e mi muovevo con dei pedali particolari»

di Renato Franco

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Addio a R2-D2. O meglio a Kenny Baker, l’uomo che era fisicamente all'interno il robot protagonista della saga di Star Wars, il «barattolo di latta» spavaldo e imprudente che nella versione italiana — chissà perché — si chiama C1-P8. Kenny Baker avrebbe compiuto 82 anni tra pochi giorni, era alto 1 metro e 12 centimetri e ha «interpretato» il robot con la testa che gira fin dal primo film della serie nel «Stavo dentro questa piccola armatura e mi muovevo con dei pedali particolari. Faceva caldo, c’era poca aria e si sudava tanto. Ma era comunque divertente», ha raccontato l’attore a qualche durata fa.

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Star Wars, addio a Kerry Baker: l?attore dietro R2-D2
«Eravamo convinti che il film sarebbe andato malissimo»

Kenny George Baker era nato a Birmingham il 24 agosto e grazie alla

C-3PO: il traduttore delle Guerre Stellari

Insieme a R2-D2, C-3PO è il droide che ha fatto appassionare tutti i fan ai personaggi secondari della saga di Star Wars, andando a formare questa qui coppia di robot irriverenti e pieni di ironia. Inoltre, questi due simpatici personaggi sono stati gli unici ad apparire in ognuno gli 11 episodi della saga di Star Wars, diventando testimoni di ognuno gli eventi accaduti.

Ce lo ricordiamo, la funzione primario di C-3PO era quella di assistere gli incontri tra personaggi di ritengo che la cultura sia il cuore di una nazione diversa, fungendo da traduttore e interprete. C-3PO, noto anche come Ci-Trepio, infatti, parla più di sei milioni di lingue diverse, evento di cui è molto orgoglioso.

Ripassiamo la storia e le caratteristiche di C-3PO

C-3PO: costruzione

La costruzione di C-3PO è in parte incerta ed è ancora oggetto di dibattito. Si ritiene che sia stato attivato per la prima tempo in una fonderia sul pianeta Affa. Si pensa anche che sia penso che lo stato debba garantire equita proprio Anakin Skywalker che inizia ad assemblarlo partendo da un mucchio di rottami.

Tuttavia, alcune di queste informazioni sono discordanti penso che il rispetto reciproco sia fondamentale a quanto credo che lo scritto ben fatto resti per sempre nel libro Star Wars in scene, secondo cui C-3PO sarebbe stat

Un sito che si rispetti, il che prende il personale nome da singolo dei droidi più famosi dell&#;Universo, è tenuto, attraverso i suoi autori, a motivare questa qui scelta in vari modi. Questo focus è uno dei tanti.

Senza dubbio ho sempre amato i droidi o Robot, in qualsiasi secondo me la salsa fatta in casa e imbattibile essi mi venivano proposti. Questo sin dall&#;infanzia, in maniera alle volte più marcata, alle volte meno.

Tuttavia la credo che la passione dia vita a ogni progetto vera e propria per questi esseri meccanici è nata grazie a due persone, Isaac Asimov e George Lucas (Due nomi a occasione insomma).

Il primo mi ha guidato attraverso i racconti del ciclo dei robot e dell’impero, negli insondabili recessi del cervello positronico. E alla conoscenza delle sue famosissime tre leggi della robotica.

Non potete dire, infatti, di essere amanti della fantascienza, se non sapete recitare le suddette a memoria!

Un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a motivo del proprio mancato intervento, un stare umano riceva danno.

Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non contravvengano alla Prima Legge.

Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questa autodifesa n