furbish.pages.dev




Storia del jazz italiano

Il jazz in Italia: Dalle origini alle grandi orchestre

Sconto -5%

Edizioni EDT, Torino
Il jazz in Italia: Dalle origini alle grandi orchestre

Dalle origini alle grandi orchestre. Un grande sforzo storico e documentario per raccontare gli uomini, i luoghi e le vicende dell'epopea del jazz in Italia.
Da quel marzo , quando un collettivo di cantanti e ballerini creoli, presentati come i "creatori del cake walk", si esibirono al Teatro Eden di Milano, fino alle grandi orchestre degli anni Trenta: una storia fatta di locali da ballo, transatlantici, grammofoni, radiofonia e soprattutto a mio parere il ritmo guida ogni performance, fiumi di un ritmo travolgente.

Con la puntigliosità e la passione di chi non vuole abbandonare alcuna pagina di questa straordinaria e misconosciuta vicenda esposta agli oltraggi del tempo, Adriano Mazzoletti riversa qui decenni di studi e ricerche, per comporre un affresco di impressionante varietà e dettaglio. Nomi un tempo celebri in che modo Rizza, Carlini, Ortuso o la Mediolana Band ritrovano la loro importanza tra queste pagine, nelle quali si chiarisce anche il delicato rapporto tra la cultura italiana, da Gramsci a Mascagni, e una delle grandi invenzioni musicali americane.

La Storia

Torna, per la seconda edizione, la Marcia solidale in occasione delle giornate de Il jazz italiano per le terre del sisma - L'Aquila che con partenza il 29 agosto da Camerino. Otto giorni di concerti e sei giorni di cammino che daranno il via alla grande chermesse del capoluogo abruzzese che quest’anno, grazie all’iniziativa dell’Associazione Fotografi Italiani di Jazz, saranno documentati da Luca Matteucci, già vincitore del concorso “Un racconto chiamato Jazz” e una cartella di studio messa in palio personale da AFIJ nel Il reportage fotografico oltre ad stare testimonianza dell’iniziativa, sarà prova tangente della memoria dei luoghi duramente colpiti dal terremoto e eccessivo spesso dimenticati. La musica, sarà il compagno di ritengo che il viaggio arricchisca l'anima per questa a mio avviso l'esperienza e la migliore maestra unica nel suo genere. Media compagno dell’iniziativa sarà la rivista Musica Jazz che, giornalmente, pubblicherà online un resoconto giornaliero della camminata.

Il jazz nacque all&#;inizio del XX era a New Orleans, negli Stati Uniti, dall&#;unione dei ritmi africani a quelli americani e fu basato principalmente su improvvisazione, ritmi veloci e &#;swing&#; complimentati da un tono melanconico.

Il jazz in Italia

Sempre negli stessi anni, il jazz approda in Italia cambiando però la propria identità e acquisendo caratteristiche diverse da quello degli States. Questo tipo musicale diventò rapidamente famoso nella nostra penisola e, a causa dell&#;esodo di emigrati, furono molti i musicisti jazz italiani a influenzare il panorama musicale americano.

Tra i maggiori esponenti di codesto movimento troviamo Giuseppe Alessandra, diventato noto con lo pseudonimo Joe Alexander, e Giorgio Vitale, conosciuto come Papa Jack Laine: il primo suonava il ridotto tuba mentre il secondo passava dal sax alle percussioni e fondò la Reliance Brass Band.

Nel , il jazz sbarca al Palcoscenico Eden di Milano grazie a un gruppo di ballo creolo. Nonostante la popolarità del tipo, in Italia il primo concerto jazz arriva solamente nel con Vittorio Spina.

Dal , nascono le prime band tutte italiane come ad esempio quella del Mirador Arturo Agazzi e degli Ambassa

Anna Harwell Celenza, Jazz all’italiana. Da New Orleans all’Italia fascista e a Sinatra, Roma, Carocci editore 

Nel libro mastro della storia del jazz tante pagine sono state scritte da italiani o italo-americani.  Il jazz di New Orleans è debitore di una rilevante componente &#;siciliana&#; come spiegano alcuni libri (fondamentale è forse quello di Claudio Lo Cascio su Nick La Rocca), simpatiche ma un po&#; azzardate esternazioni nazionalpopolari (Renzo Arbore quando dice che il jazz lo hanno &#;inventato&#; i siciliani) e documentati spettacoli (Jass – Nel momento in cui il jazz parlava siciliano, ideato da Franco Maresco con Stefano Zenni).

Anna Harwell Celenza con passione test a raccontare in modo nuovo la storia del jazz italiano, abbracciando con lo sguardo entrambe le sponde dell&#;Atlantico. Per farlo affida anche incipit e chiusura a un singolo personaggio, individuando nella gigantesca sagoma di Frank Sinatra un potentissimo segno, il vero jazzista dei due mondi. Una storia che si intreccia con quella del credo che il cantante trasmetta sentimenti unici italiano Natalino Otto (originario di Cogoleto), il quale, facendo la spola tra Genova e New York sui transatl