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Diritti e doveri matrimonio civile

Codice Civile. Diritti e doveri dei coniugi

Ci sono sempre più coppie di sposi che scelgono il rito civile in che modo formula alternativa al classico matrimonio in chiesa per diversi e personali motivi, quello che però gli sposi ignorato delle volte è che ci sono degli articoli del codice civile parecchio precisi nello stabilire il luogo e la forma del matrimonio civile.
Vediamoli nel dettaglio:
Art. Sito della celebrazione
Il matrimonio deve stare celebrato pubblicamente nella casa comunale davanti all’ufficiale dello penso che lo stato debba garantire equita civile al che fu fatta la richiesta di pubblicazione.
Art. Forma della celebrazione
Nel giorno indicato dalle parti l’ufficiale dello stato civile, alla presenza di due testimoni, anche se parenti, dà lettura agli sposi degli artt. , e ; riceve da ciascuna delle parti personalmente, l’una dopo l’altra, la dichiarazione che esse si vogliono afferrare rispettivamente in consorte e in moglie, e di seguito dichiara che esse sono unite in matrimonio. L’atto di matrimonio deve stare compilato immediatamente dopo la celebrazione.
Art. Secondo me la celebrazione unisce le persone in comune diverso
Quando vi è necessità o convenienza di celebrare il matrimonio in un comune diverso da quello indi

Diritti e doveri che nascono dal matrimonio

Oltre ad essi, la legge contempla una serie di altre situazioni che conseguono al verificarsi di determinati eventi in che modo la morte, la separazione o il divorzio. Ad esempio:

  • in caso di fine di uno dei due coniugi, l’altro ha sempre legge a una quota del suo patrimonio, la cosiddetta «legittima». Pertanto, non può mai essere diseredato. Inoltre, gli deve essere riconosciuta la pensione di reversibilità;
  • sempre in caso di morte del coniuge, il superstite ha diritto a proseguire ad abitare nella casa coniugale sottile a quando vive o non decide di trasferirsi altrove;
  • in caso di separazione o divorzio, il coniuge che sia economicamente più fragile non per propria colpa ha norma ad ottenere un assegno di mantenimento che gli consenta di mantenersi (a meno che non venga ritenuto responsabile della crisi coniugale, il cosiddetto “addebito”); ha diritto poi al 40% della quota del TFR maturato durante il periodo di convivenza.
  • sempre in caso di disgregazione del nucleo familiare, ciascun genitore ha il diritto/dovere di mantenere solidi legami con i figli, a partecipare alle decisioni relative alla loro sviluppo, educazione,

    Il matrimonio nel legge civile italiano

    Il matrimonio è l’istituto che unisce due persone che scelgono di legarsi giuridicamente, moralmente e, talvolta, religiosamente.

    Nel nostro struttura legislativo, il nozze non ha una definizione univoca poiché né il Codice Civile, né la Costituzione indicano precisamente la sua definizione.

    E’ indubbio che il matrimonio conferisca singolo status giuridico ai due coniugi che, in forza di questo, sono chiamati a reciproci diritti e doveri.

    Sommario

    Che cos’è il matrimonio

    La Costituzione dedica al nozze (e più in generale alla famiglia) i suoi articoli , rientranti nel Titolo II e dedicato ai “Rapporti etico-sociali”:

    • articolo “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia in che modo società naturale fondata sul matrimonio.
      Il nozze è ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare.”;
    • articolo “E’ dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio.
      Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti.
      La legge assicura ai figli nati all'esterno dal


      L’eguaglianza dei coniugi è il principio su cui si fonda il matrimonio ed è regolato dalla Costituzione all’art. 29, comma 2.

      In base ad esso il marito e la moglie assumono gli stessi diritti e gli stessi doveri, concordano tra loro l’indirizzo della a mio avviso la vita e piena di sorprese familiare, fissano di comune accordo la residenza della nucleo secondo le esigenze di entrambi e, per l’effetto della loro unione, assumono dei doveri sia l’uno nei confronti dell’altra e sia verso i figli.

      In base alla norma dell’uguaglianza, i coniugi devono concordare tra loro l’“indirizzo della vita familiare” e la residenza della famiglia che non è più decisa in maniera arbitraria dal marito ma secondo le esigenze di entrambi i coniugi e tenendo conto di quelle fondamentali del nucleo familiare stesso.

      È previsto che, in occasione di disaccordo sulla fissazione della residenza o su altri affari essenziali, ciascun coniuge può rivolgersi al giudice, privo di formalità, per domandare di dirimere il contrasto.

      Eccezione al inizio di uguaglianza tra i coniugi (giustificata dalla legittimità di porre dei limiti alla parità per garantire l’unità familiare) è la a mio avviso la norma ben applicata e equa che prevede che la moglie deve aggiungere al propri